Ho iniziato a giocare a pallavolo all’età di 14 anni, e non ho più smesso. L’anno scorso ho giocato nella Mista Over di Ad Astra, poi purtroppo per problemi a una spalla ho dovuto smettere, ma sono rimasta nella società, anche perché sono mamma di due giocatori della squadra di Serie D, che seguo in veste di dirigente per tutto quanto concerne l’organizzazione, la logistica, gli spostamenti delle gare, gli aspetti burocratici, ecc., oltre a essere una figura di riferimento per i giocatori anche a livello umano.
Credo tantissimo nello sport come mezzo di inclusione, e sono molto felice che i miei figli siano nati e vivano in questo ambiente: nello sport si fanno delle belle amicizie, si imparano il rispetto e le regole, si fortifica lo spirito di gruppo. 

Perché la pallavolo?

“A me piace lo sport di squadra. In passato ho praticato anche tennis a livello agonistico e con buoni risultati, ma non mi dava niente. Quando ho cominciato a giocare a pallavolo, è stato subito amore e non l’ho più lasciata. Secondo me il gruppo fa crescere molto e aiuta anche a rafforzare il carattere.”