Ho iniziato a praticare la pallavolo a 12-13 anni, in una delle società del Vero Volley, dove sono rimasto due anni. Poi sono stato tanti anni a Bresso, dove ho fatto praticamente tutte le giovanili, varie divisioni e l’ultimo anno la Serie B, come quarto centrale, in una squadra di giocatori che di Serie B ne avevano vista parecchia. La stagione successiva, l’ultima nelle categorie giovanili, sono andato in prestito allo Zeroquattro, dove ho giocato sia in Under 19 sia in Serie D: con l’Under 19 abbiamo vinto la Coppa Milano e anche il campionato di Serie D è andato molto bene. L’anno successivo ho giocato in Serie C come secondo/terzo centrale, poi l’anno scorso sono passato a Lissone, sempre in una Serie D. 

Questa stagione giocherò nella Serie D di Ad Astra, che ho conosciuto grazie al passaparola, e nello stesso tempo farò il vice allenatore in Under 18 femminile e in Under 17 maschile.
Ho avuto delle precedenti esperienze come secondo allenatore due anni fa, con un’Under 15 e un’Under 17, e ho anche preso il brevetto di allenatore all’università, dove frequento Scienze Motorie.

Perché la pallavolo?

“Ho giocato a basket per un po’, ma non mi piaceva più e mia madre, che era una ex giocatrice di pallavolo, mi ha indirizzato verso il volley e mi ha trasmesso la passione per questo sport. Io ho continuato perché mi piace lo scopo del gioco in sé: non lasciar cadere la palla, fare punto… Poi sono una persona abbastanza competitiva e la pallavolo è lo sport migliore che unisce i due aspetti.”