Ho iniziato a giocare a pallavolo in seconda elementare nella società del mio oratorio, a Paderno Dugnano, dove ho proseguito per 14 anni, nel ruolo di centrale, arrivando fino alla Seconda Divisione, finché purtroppo ho dovuto smettere in seguito a un infortunio alla spalla.
Ho continuato a praticare altri sport (corsa, ciclismo, nuoto, palestra…), perché credo che l’attività fisica sia fondamentale per il benessere del corpo e della mente, anche in un’ottica di prevenzione. 

La passione per la pallavolo però è rimasta e quindi, dopo due anni di stop, dovuto anche alla pandemia, grazie all’opportunità di allenare una squadra mista, ho iniziato la carriera da allenatrice. L’anno scorso ho fatto la seconda allenatrice in Prima Divisione maschile e anche quest’anno, in Ad Astra, mi occuperò, sempre come vice allenatrice, della Prima Divisione maschile.

Come formazione, l’anno scorso ho seguito il corso di Smart Coach Fipav e ques’anno frequenterò quello di Allievo Allenatore Fipav.

Perché la pallavolo?

“Mi piace molto il clima che c’è all’interno della squadra, avere un gruppo coeso che ha un obiettivo ben definito. E anche quando giocavo, amavo molto l’aspetto dell’azione, la strategia, sapere cosa fare in una determinata situazione. Avendo anche fatto la capitana in Under 18, l’ultimo anno in cui ho giocato, so quanto sia importante avere un buon gruppo e cerco di crearlo anche nelle squadre che alleno. Oltre, naturalmente, a trasmettere la mia passione, che è sempre la stessa di quando giocavo.”